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Ogni percorso di vita è unico.

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Ciascuna fase della nostra vita, dalla nascita all'età avanzata, rappresenta un periodo caratterizzato da conquiste, sviluppi, traguardi. Può capitare di incontrare ostacoli, complicazioni, problemi o di faticare a trovare le risorse emotive per fronteggiare le difficoltà.

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La psicoterapia (dal greco psyckè,"anima" e therapeia, "io curo") non si pone unicamente come metodo curativo, ma si presenta come un viaggio verso il cambiamento nel modo di pensare e nel modo di pensarsi, di agire, di sentire e sentirsi nel mondo.

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Per questo motivo è importante individuare, analizzare e intervenire in maniera differenziata a seconda delle sfide e dell'età in cui si presentano.

 

Lo psicoterapeuta si pone come strumento in grado di leggere, riflettere e, come uno specchio, restituire alla persona una visione sulle difficoltà portate nella stanza di terapia, facilitando la comprensione del disagio e a trovare soluzioni per superarlo.

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«La psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta.
La psicoterapia ha a che fare con due persone
che giocano insieme.»


-Donald Woods Winnicott-

Il gioco in terapia

Fin dal primo anno di vita, l'esperienza del gioco è naturale spontanea, nonché di particolare rilievo per lo sviluppo psicologico, normativo e sociale.

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Dalla prima infanzia all'età avanzata, il gioco presenta caratteristiche diverse nelle modalità e nel coinvolgimento di interlocutori sempre diversi. Il primo compagno di giochi è il genitore, per poi lasciare campo alla sperimentazione del gioco con i pari e a quella con il/la partner.

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Il gioco è relazione

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Se da un lato il gioco può elicitare un senso di leggerezza e disimpegno, l'attività ludica coinvolge molteplici competenze psicologiche, cognitive e sociali. Alcune di queste sono l'attenzione, il rispetto della norma, l'organizzazione del comportamento, strategie di soluzione dei problemi,  la condivisione degli spazi e degli strumenti, e la tolleranza alla frustrazione.

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Il gioco è creazione e ri-creazione


Attraverso il gioco immaginativo ("facciamo finta che..."), è possibile rappresentare la realtà attraverso l'imitazione. In questo modo, al bambino è permesso di creare un mondo tutto proprio che può modificare, demolire e ricostruire sovvertendo le norme e i divieti, difendendosi dalla realtà “reale” grazie alle proprie abilità simboliche.

 

Il gioco è terapia

 

Il gioco facilita la relazione con il bambino nella stanza di terapia, offrendo uno sguardo sul suo mondo interiore e sui contenuti che non riesce a esprimere attraverso l'uso della parola o non accessibili alla consapevolezza.

In questo modo, lo psicoterapeuta acquisisce così informazioni sulla qualità del contatto del bambino con i propri sensi, sul suo livello di sviluppo mentale, sulle sue competenze, sulla sua vita affettiva ed emotiva, sulla sua capacità di gestire le emozioni, sulle fantasie e angosce che abitano il suo mondo interiore e su come vive le relazioni che fanno parte della sua quotidianità.

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